TRIENT/BOZEN – Dem Welschtiroler Schützenbund und seinem Landeskommandanten bläst in Welschtirol zur Zeit ein scharfer Wind ins Gesicht. In verschiedenen Medienberichten und in Leserbriefen wird Dalpràs Feststellung, dass Süd- und Welschtirol nicht zu Italien gehören und es Zeit für eine gemeinsame Kundgebung gegen Rom sei, diskutiert und kritisiert.
Der Landeskommandant des Südtiroler Schützenbundes, Mjr. Elmar Thaler, verteidigt seinen Amtskollegen heute in einem Leserbrief an den l’Adige, den wir hiermit vollinhaltlich wiedergeben:
L’affermazione del Comandante degli Schützen del Welschtirol, che il Trentino non è Italia, evidentemente non piace al sig. Aldo Rossi, che in una lettera furibonda invita Paolo Dalprà di studiare la storia e addiritura di andarsene in Austria.
Ma è proprio il sig. Rossi che dovrebbe leggere con più attenzione i libri di storia. Si accorgerebbe che l’entrata italiana nel primo conflitto mondiale era voluta da alcuni guerrafondai. I ragazzi italiani che furono costretti dal loro stato a condurre una guerra d’aggressione scoprirono ben presto che i tirolesi di lingua italiana non volevano proprio saperne di diventare italiani e combattevano per la loro terra con tale tenacia che presto nelle trincee italiane serpeggiò il motto „dio ci salvi dagli irredenti“.
Il trattato di pace imposto all’Austria nel 1919 stabilì il confine al Brennero. Ebbene sig. Rossi, è ormai anche ora di chiedere alle persone che vivono nel Tirolo meridionale come vogliono configurare la loro futura appartenenza territoriale. Sono finiti i tempi nei quali alcuni potenti potevano decidere le sorti di un territorio senza consultarne gli abitanti. Ben venga quindi la libertà d’espressione e il diritto all’autodeterminazione.“